La Struttura
La struttura del capitolo decimo si ricollega a quella del nono, si
completa infatti la narrazione del passato di Gertrude iniziato nel
capitolo precedente. La storia della monaca è l'anello di congiunzione
tra i due momenti della narrazione, tra la fuga di Renzo e Lucia e
l'attesa del signorotto, ancora all'oscuro circa l'esito del rapimento.
Lo Spazio e il Tempo
Nei capitoli IX e X prevalgono gli spazi chiusi se si fa eccezione
per l'incipit del IX capitolo (approdo sulla riva destra dell'Adda e il
viaggio notturno fino all'osteria).
I luoghi chiusi sono essenzialmente due: le stanze della casa
paterna e il monastero, entrambi simbolo dell'esclusione di Gertrude
dalla vita che lei sogna e quello della reclusione dal mondo esterno,
una sorta di riparo dai pericoli. Un mondo che però attrae fatalmente
Gertrude che, nella sua mente, è sinonimo di piacere e di un'esistenza
brillante.
Gli interni e gli esterni possono quindi anche essere
considerati come una metafora del buono (interni) ed cattivo (esterni),
accessibile (interni) e inaccessibile (esterni).
Per quanto
riguarda il tempo possiamo capire, dalle prime pagine del capitolo IX,
che siamo nelle prime ore di Sabato 11 Novembre. Un "break" temporale
si verifica a
cavallo tra il IX e il X capitolo con la breve narrazione dell'infelice
storia di Gertrude. Questa pausa ha un duplice significato: sia
spiegare l'aspetto insolito e misterioso che tanto colpisce chi si
avvicina alla monaca, sia chiarire i motivi della sua condotta in quello
che avvenne dopo.
I Personaggi e i Nuclei Tematici
Ovviamente, al centro della narrazione si colloca la figura di Gertrude che racconta il suo dramma.
A
condurre Gertrude verso questo dramma concorrono diverse cause, una su
tutte l'educazione del padre: oppressiva e indirizzata esclusivamente
allo scopo di farle accettare la futura condizione di monaca. Ma
Gertrude non viene solo dipinta come vittima, bensì anche come
colpevole. E' vittima per via dell'educazione subita, della strategia
delle monache e della tirannica oppressione del padre, ma è anche
colpevole perché ha un uso morboso della fantasia, per uscire da una
realtà sgradevole; perché oscilla continuamente tra orgoglio e bisogno
di affetto e perché possiede una volontà debole che alterna decisione e
indecisione.
Un altro conflitto presente nel capitolo è quello tra
il principe-padre e Gertrude; un conflitto tra una persona destinata in
partenza alla sconfitta e una società impietosa, incarnata dal padre,
che, dominata dalla legge dell'interesse, non esita a sacrificare senza
scrupoli chi si oppone a tale legge.
Nessun commento:
Posta un commento