Don Rodrigo non aveva ancora interamente gustata la gioia del
trasferimento di padre Cristoforo che su di lui si abbatte la notizia
della conversione dell'Innominato e della conseguente liberazione di
Lucia. La gente presto ricostruisce la trafila che conduce a lui: nulla
altro può fare che scappare a Milano, inseguito dalla vergogna
dell'insuccesso. Si allontana dal paese la sua ombra minacciosa e vi
approda in visita il cardinale, sempre festosamente accolte, tanto più
perché nel miracolo da lui compiuto vi è implicata una loro paesana.
L'unico uggioso in tanta festa è don Abbondio, che fa i doveri di ospite
in modo inappuntabile. Però è sull'attenti; il
cardinale sarà stato
informato da qualcuno sulle sue responsabilità nella vicenda dei due
promessi? Sembra dall'atteggiamento del cardinale di poter dedurre che
nulla egli sappia. L'attenzione del vescovo ora si sposta verso Lucia: è
affidata alle cure e alla protezione di certa donna Prassede, donna di
consistente ricchezza e potenza, che si offre di fare del bene alla
giovine. Il cardinale dà il suo assenso. E così Lucia qualche tempo
dopo, deve spostarsi ancora una volta: stavolta starà in casa di donna
Prassede. Le cose si schiariscono per Lucia che ancora nulla dice alla
madre del voto fatto alla Madonna. Ma la tempesta si addensa sul capo di
don Abbondio. Il cardinale ha saputo e al curato in un colloquio chiede
conto del suo operato. Ma al curato sembra che le cose non potessero
andare diversamente: egli era stato minacciato di morte da don Rodrigo e
questa era per lui ragione più che mai persuasiva ad indurlo in stato
di necessità. Il cardinale oppone che dovere di ogni sacerdote è di
affrontare anche la morte per l'attuazione del proprio ideale. Ma don
Abbondio oppone che le cose potevano andare nel verso del cardinale,
solo se non si doveva fare conto alcuno della vita. Ma cosa ci si può
guadagnare a fare il bravo contro gente che ha la forza e che non vuoi
sentir ragioni? Ma allora, aggiunge il cardinale, dimenticate di esservi
impegnato in un ministero che vi impone di stare in guerra con gli
interessi dei potenti, dei peccatori? E per difendere i poveri, i
diseredati, i parrocchiani che erano sotto la vostra custodia cosa avete
fatto? Li avete amati fino al sacrificio o li avete abbandonati al
potente, all'ingiusto, al sopraffattore?
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