Quando Gertrude, cinicamente sottoposta ad un'autentica tortura
psicologica, avverte che per lei non c'è posto nella sua casa ed esprime
in termini poco chiari il proposito di tornare in convento) la cosa è
accolta con grande entusiasmo dalla famiglia. Con estrema rapidità si
sfrutta il momento. Portata in convento fa domanda di essere
definitivamente accolta nel monastero. C'è una prova da superare:
Gertrude deve sostenere un esame con il padre guardiano che deve
stabilire che la decisione è autenticamente
spontanea e libera e non
condizionata da pressioni esterne. Gertrude non ha il coraggio di dire
la verità e tra grandi festeggiamenti si trova suora per sempre. Vittima
del sopruso, della frode, del ricatto, come non seppe perdonare, così
non seppe cercare nella fede le grandi consolazioni che si concedono a
tutti gli infelici. Continuò a rammaricarsi con se stessa, ad avvertire
le suore come strumenti dell'inganno, a vedere dappertutto una realtà
sociale da cui era esclusa e che l'esclusione contribuiva a rendere
gradevole, anzi veramente felice. La sua vita di suora conosce
l'altalena delle passività e delle ribellioni, l'insoddisfazione e la
ricerca di una persona a cui appoggiarsi e in cui trovare fiducia. Non
certo le dava se non provvisorie consolazioni il sapersi di grande
famiglia, come anche i privilegi di cui godeva nel convento. La sua vita
mutò radicalmente, quando cedendo alle pressioni e alla corte di un
giovane scellerato, Egidio, che abitava accanto al convento, si lasciò
da lui sedurre divenendone l'amante. Per un po' una sorta dì gioia le
diede l'illusione di aver trovato ciò che cercava. A volte però cadeva
in stati d'animo di prostrazione e di abbattimento. Ma scivolò via via
dal peccato al delitto. Un giorno una suora conversa minacciò di
rivelare ai superiori la tresca amorosa: poco dopo scomparve. Era stata
uccisa da Egidio e sepolta vicino al convento. È passato un anno dopo
questi fatti, quando Lucia bussa alla porta del convento, si raccomanda
alla generosità della suora cui era dato il titolo distintivo di
"signora" e viene accolta nel monastero.
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