Allontanatosi dal letto di morte di don Rodrigo, con animo molto
commosso, con la commozione che ci prende quando pressati
dall'impressione dei morti o dei moribondi ci ripieghiamo a pensare a
noi e al senso di tutta la vita, Renzo riprende lungo il lazzaretto la
sua ricerca di Lucia: come cercare un ago in un pagliaio. Al centro,
quasi punto di riferimento e di convergenza, la cappella a pianta
centrale, con un portico che girando intorno lascia la vista dell'altare
da qualunque posizione ci si volga verso di esso. intanto
la
processione dei guariti o avviati a guarigione, comincia a riunirsi
intorno, guidata dal padre Felice, che si volge ai malati o
convalescenti e li saluta prima che essi tornino alle loro case, alle
solite occupazioni. Sono i sopravvissuti di una epidemia terribilmente
devastatrice: con quali sentimenti i guariti guarderanno ora alla vita?
Con la coscienza, dice padre Felice, che essi la vita ottenuta come dono
dalla divinità l'impieghino in opere che siano alla stessa accette. Si
aiutino tutti e si avvertano fratelli: la sofferenza conceda a tutti i
salvati il senso della fugacità dell'esistenza con la congiunta
consapevolezza che la legge del mondo dovrebbe essere quella dell'amore.
Finita la processione, Renzo si avvia nei reparti riservati alle donne:
quando sembra avviato a disperazione, postosi accanto ad una capanna ne
sente venire una voce inconfondibile: quella di Lucia. L'ha ritrovata e
con la solita generosa impetuosità vorrebbe che le cose tornassero come
prima. Il voto, che ancora Lucia insiste di voler rispettare, a lui
sembra il frutto di una mente turbata, quindi una cosa sconclusionata.
Contro la recisa, fermissima opposizione di Lucia, non c'è altri che
possa sciogliere la difficoltà, che padre Cristoforo. il quale,
chiamato, ascolta da Lucia tutta la storia del voto, comprende che si
tratta di gesto nobile ma viziato all'origine: era stato fatto senza
tenere conto che lei s'era promessa a Renzo e in momenti di grande
agitazione. Se lei consente, dal voto può essere sciolta. E così padre
Cristoforo pronuncia la formula di scioglimento ed insieme dà ad ambedue
un avvertimento ed un consiglio: possono tornare come promessi sposi ai
pensieri di una volta ma si ricordino che la vita deve essere spesa
nella ricerca del bene e che le sofferenze patite devono disporli ad un
'allegrezza raccolta e tranquilla. Così si congeda il frate, ormai con
nel volto i segni della morte imminente. Lucia resta nella capanna ad
assistere la mercantessa che le si è affezionata. Renzo decide dì
partire subito e di andare alla ricerca di Agnese. il tempo che era
prima afoso e nebbioso e percorso da rumori di tuoni, ora sembra voler
precipitare in forma di burrasca.
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