La Struttura
In questo capitolo la narrazione è pressoché interamente costruita su
un lungo flashback che spiega un avvenimento di cui si era parlato nel
capitolo 18.
Grazie a questa tecnica narrativa il lettore può "partecipare" al
dialogo che è avvenuto tra Attilio e il padre provinciale, che ha visto
l'allontanamento di Fra Cristoforo.
In questo capitolo inoltre si presenta anche un nuovo personaggio, un
potente signore. Un, per usare le parole di Manzoni, "uomo o un
diavolo". Si sta parlando dell'Innominato.
I Personaggi
Come anticipato i personaggi che dominano la scena sono il conte zio e il padre provinciale.
Il conte Zio, all'inizio del pranzo, ostenta tutto il suo potere, è un
ipocrita che rovescia la verità e sa essere di volta in volta
persuasivo o minaccioso, ma senza mai esprimersi apertamente.
Il
padre provinciale è un avversario molto temibile e un abile
diplomatico. Ma è allo stesso tempo un vigliacco che, pur sapendo che
Fra Cristoforo era innocente, lo sacrifica in nome di una pacifica
convivenza fra potere civile e religioso.
La parte conclusiva del capitolo è invece dedicata alla figura dell'Innominato, una "new entry" della storia.
Il narratore lo presenta al lettore con un ritratto fisico, ma lo scopo
è quello di focalizzare l'attenzione sulla sua fisionomia spirituale e
il suo comportamento.
Vediamo di riassumere le sue caratteristiche.
Nella prima parte della sua vita l'Innominato ha più volte trasgredito
la legge e esige di essere temuto e riverito. E' in contrasto con i più
potenti per farli stare al loro posto e offre la sua malvagità a chi
ne ha bisogno.
Viene mandato in
esilio e, la seconda fase della
sua vita, è sempre sulla falsa riga della prima: trasgressione delle
leggi e l'uso della forza. Inoltre sceglie di abitare in
un castello in una posizione
rialzata, questo per garantirgli una certa libertà d'azione e impunità.
Questo secondo periodo della sua esistenza lo vede quindi isolarsi in
un castello, crearsi un fitto sistema di alleanze. Domina inoltre gli
altri tiranni e infine, all'occorrenza, amministra anche la giustizia.
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