Capitolo XIX - Analisi e Commento

La Struttura In questo capitolo la narrazione è pressoché interamente costruita su un lungo flashback che spiega un avvenimento di cui si era parlato nel capitolo 18.
Grazie a questa tecnica narrativa il lettore può "partecipare" al dialogo che è avvenuto tra Attilio e il padre provinciale, che ha visto l'allontanamento di Fra Cristoforo.
In questo capitolo inoltre si presenta anche un nuovo personaggio, un potente signore. Un, per usare le parole di Manzoni, "uomo o un diavolo". Si sta parlando dell'Innominato.



I Personaggi Come anticipato i personaggi che dominano la scena sono il conte zio e il padre provinciale.
Il conte Zio, all'inizio del pranzo, ostenta tutto il suo potere, è un ipocrita che rovescia la verità e sa essere di volta in volta persuasivo o minaccioso, ma senza mai esprimersi apertamente.
Il padre provinciale è un avversario molto temibile e un abile diplomatico. Ma è allo stesso tempo un vigliacco che, pur sapendo che Fra Cristoforo era innocente, lo sacrifica in nome di una pacifica convivenza fra potere civile e religioso.

La parte conclusiva del capitolo è invece dedicata alla figura dell'Innominato, una "new entry" della storia.
Il narratore lo presenta al lettore con un ritratto fisico, ma lo scopo è quello di focalizzare l'attenzione sulla sua fisionomia spirituale e il suo comportamento.

Vediamo di riassumere le sue caratteristiche.
Nella prima parte della sua vita l'Innominato ha più volte trasgredito la legge e esige di essere temuto e riverito. E' in contrasto con i più potenti per farli stare al loro posto e offre la sua malvagità a chi ne ha bisogno.
Viene mandato in esilio e, la seconda fase della sua vita, è sempre sulla falsa riga della prima: trasgressione delle leggi e l'uso della forza. Inoltre sceglie di abitare in un castello in una posizione rialzata, questo per garantirgli una certa libertà d'azione e impunità.
Questo secondo periodo della sua esistenza lo vede quindi isolarsi in un castello, crearsi un fitto sistema di alleanze. Domina inoltre gli altri tiranni e infine, all'occorrenza, amministra anche la giustizia.


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