Il padre guardiano del convento di Monza
Compare nel cap. IX ed è il cappuccino del convento di Monza a cui padre Cristoforo ha indirizzato Agnese e Lucia,
scrivendo loro una lettera di presentazione per il frate: questi la
legge con attenzione, mostrando una certa riprovazione per quanto vi
viene descritto, quindi conclude che solo la "Signora" (Gertrude,
la monaca del convento della città) può offrire protezione alle due
donne. Si dice disposto ad accompagnarle al chiostro, raccomandando
tuttavia di seguirlo a una certa distanza per evitare che la gente
chiacchieri vedendolo in compagnia di una "bella giovine", anche se poi
si corregge dicendo "con donne". Presenta Agnese e Lucia a Gertrude e
fornisce scarni particolari sulla persecuzione di don Rodrigo,
anche se poi la monaca chiede ulteriori dettagli. È molto contento del
fatto che la "Signora" accetti di ricoverare Lucia nel monastero e si
affretta a informare padre Cristoforo con una lettera, dicendo tra sé
che "anche noi qui, siam buoni a qualche cosa", soddisfatto di esser
riuscito a trovare per le due donne un rifugio che egli reputa del tutto
sicuro.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento