Il Vicario delle Monache
Compare nel cap. X ed è il sacerdote incaricato di esaminare Gertrude prima del suo ingresso nel monastero di Monza
come novizia, col compito di accertare la sincerità della sua vocazione
ed escludere che abbia subìto delle pressioni: è presentato come un
"grave e dabben prete", anche se giunge al palazzo del principe padre
della ragazza con una certa convinzione dell'effettiva volontà di
quest'ultima circa il prendere il velo, dunque mostrando almeno in parte
una certa ingenuità. L'uomo chiede subito a Gertrude se le siano state
rivolte "minacce, o lusinghe" per indurla a farsi monaca, cosa alla
quale la ragazza risponde prontamente dicendo che la sua decisione è
libera, quindi il prete le domanda da quando abbia avuto questo pensiero
e Gertrude ribatte che l'ha "sempre avuto". Quando la giovane dichiara
che il motivo che la spinge è il desiderio "di servire Dio, e di fuggire
i pericoli del mondo", il vicario insinua senza troppa convinzione che
all'orgine potrebbe esserci qualche "disgusto", ma Gertrude è abile a
dissimulare il vero motivo (le minacce e le costrizioni del padre) e
dunque l'esaminatore si stanca di interrogarla prima che lei si stanchi
di mentirgli. L'uomo si complimenta con la ragazza e poi lascia la sala,
imbattendosi successivamente nel principe che sembra passare di lì per
caso (ed è in realtà in ansiosa attesa dell'esito del colloquio), al
quale comunica il felice risultato dell'esame cui ha sottoposto la
figlia.
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